Investments and trading - codes in Prorealtime and Tradingview - Operations (republished in 2021 after more than 10 years as "simple" SauciusFinance)
Trading yesterday and today: considerations of trading systems and on the work done in the last 4 years Perhaps this is the most important p...
Le azioni Micron sono scambiate oggi con uno sconto fuori dal comune
Il produttore di chip di memoria Micron Technology ha visto alcuni momenti difficili ultimamente. Permettetemi di chiarire questo punto.
Le azioni di Micron sono in gravi difficoltà al momento, ma il business è sano come sempre, nonostante la scarsità di chip.
Micron ha generato 2,4 miliardi di dollari di free cash flow e 12,6 miliardi di dollari di utili prima di interessi, imposte, ammortamenti e ammortamenti(EBITDA)negli ultimi quattro trimestri. Questi generosi profitti sono stati generati da $ 27,7 miliardi di entrate top-line. Tutte queste importanti metriche sono aumentate negli ultimi due anni:
Micron ha stabilito molti record operativi nell'anno fiscale 2021 recentemente completato. Le vendite di memorie mobili hanno raggiunto nuovi massimi. Anche i chip di memoria automobilistici e industriali hanno superato le loro vecchie vendite record con margini significativi. Anche il business rivolto ai consumatori ha registrato vendite record quest'anno.
Tutti questi record sono stati raggiunti nel bel mezzo di una crisi manifatturiera a livello settoriale. Micron gestisce i propri impianti di produzione di chip, che aiutano l'azienda a schivare l'ingorgo nelle pipeline di produzione dei principali specialisti di produzione a contratto. Gli aggiornamenti della tecnologia di produzione sono generalmente puntuali e all'interno dei generosi budget infrastrutturali di Micron.
Quindi le operazioni di Micron stanno canticchiando mentre la maggior parte dell'industria dei semiconduttori soffre di restrizioni a livello di produzione. I market maker devono essere impressionati, giusto?
Beh, no. Il titolo di Micron ha arretrato di oltre il 30% dai massimi pluriennali di aprile e viene scambiato a soli 7,9 volte gli utili a termine. In altre parole, le azioni di Micron sono appese nel cestino degli affari di Wall Street, nonostante gli impressionanti risultati di business della società. La società stabilirà il record nel tempo e sarò stupito se i prezzi delle azioni non saranno almeno raddoppiati da questo livello minimo nei prossimi tre anni.
TARGET: POCO SOPRA I 100 $, POTENTIAL UPSIDE: 43%
We have no objection to anybody selling Berkshire short at all," he said. "The more shorts, the better, because they have to buy the stock later on." Berkshire's A shares were trading around $110,000 at the end of 2006, and its B shares around $73.
The Oracle of Omaha believes short sellers tend to sniff out wrong-doing and shady behaviour.
Short sellers — the situations in which there have been huge short interests very often — very often have been later revealed to be frauds or semi-frauds," he added.
Shorting overvalued stocks offers more opportunities than value investing
You'll see way more stocks that are dramatically overvalued than dramatically undervalued. It's common for promoters to cause a stock to become valued at 5-10 times its true value, but rare to find a stock trading at 10-20% of its true value.”
There’s an assumption that’s been internalized by the great majority of investors — including most financial professionals — that short selling is inherently riskier than going long.
In her classic 1996 classic, The Art of Short Selling, Kathryn Staley acknowledges that “short-selling is not for the faint-of-heart, or the inexperienced investor….Simple selling, however is a discipline for even the faint of heart, and the skills are the same. How to make money by shorting and how not to lose money by selling [a long position] are different sides of the same coin.”
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Con questi spunti, che lascio appositamente in inglese con indicazione della fonte del sito internet, sono già stati toccati tutti i punti salienti di questa attività.
Mentre “andare long” significa semplicemente investire sia per un breve periodo che in un’ottica di lungo periodo, andare short significa “scommettere” sulle cattive notizie.
Nel libro di Gurufocus – che ho appena terminato di leggere e che consiglio parecchio a chi vuole fare “investimenti” in Borsa – c’è una bellissima e concisa frase che interpreta bene questa situazione [se investi in un’azienda che produce utili] TIME IS ON YOUR SIDE.
In altre parole, dato che, come riscontrabile dagli indici di borsa, la Borsa tende a salire (ovvero – grossolanamente – sale dai 4 ai 7/9 anni e ne scende per 1), così statisticamente è molto più probabile fare profitti essendo long piuttosto che short.
Mentre nel mondo dei derivati (CFD in primis) e soprattutto nei trading systems, basta davvero molto poco (se non invertire un segno) per andare long o short, la realtà è ben diversa.
Fondi di investimento e pensione di tutti i tipi, consulenti conto terzi, privati ed investitori istituzionali quotidianamente accedono al mercato dei capitali di rischio per poter soddisfare il bisogno di investimento (non a brevissimo) con remunerazioni a tassi più alti di quello obbligazionario. Pertanto, coeteris paribus, e salvo una situazione di profonda crisi del sistema paese / dell’impresa (nella quale gli acquirenti “fuggono”) c’è una tendenza di fondo (drift) alla crescita dei valori azionari. In fondo basta continuare a verificare che l’azienda continui a fare utili – crescenti preferibilmente – ed a staccare dividendi (“earnings, earnings, earnings!!” diceva Peter Lynch).
Tipicamente e come facilmente riscontrabile dai grafici la discesa del mercato è dominata da speculatori che hanno un’ottica di breve termine e che “temono” l’uscita di buone notizie, in quanto “cavalcano” le bad news. Non a caso – data anche la naturale presenza delle vendite “da panico” (o anche solo, da paura) – solitamente i rendimenti negativi sono piuttosto alti in valore assoluto ed il calo molto più “violento” rispetto alla crescita (come si diece nelle trading room, “in Borsa si sale per le scale e si scende con l’ascensore”).
Salvo la tipica ricorrente crisi di borsa (dove le “discese” durano per settimane), nell’attività di short trading in un mercato “ordinario” la minimizzazione dei ritardi inerziali nella comprensione del quadro tecnico / dei fondamentali e della relativa operatività di compravendita sul mercato sono più che mai cruciali. Se per esempio oggi vedo un titolo che fa -4% domani potrei acquistare ad un altro -3%, per un totale di -7%, mentre prima di ottenere un 7% nel caso long ci vuole molto più tempo.
Un esempio per gli italiani in questi giorni, come in passato, nel 2011, sono le cosiddette “crisi dello spread”: in fondo il bilancio dello Stato non cambia da un giorno all’altro, ma gli speculatori agiscono sulle aspettative di una possibile cattiva gestione del debito pubblico con conseguente squilibrio nei conti statali.
Pertanto, soprattutto, per i trader neofiti consiglio di continuare a utilizzare strategie che vanno solo long (questo anche perché tecnicamente, salvo broker di derivati e CFD, andare short e prendere titoli a prestito è molto più difficile che investire e basta).
Di certo i ribassisti teoricamente aiutano a tenere più ancorato ai fondamentali il prezzo di borsa dei titoli azionari, sfavorendo la formazione di bolle, ma dal punto di vista pratico trovo personalmente che sia un'asserzione da studioso di biblioteca: mi chiedo per esempio dove siano i ribassisti per i casi di Amazon ed Apple (con multipli P/E di centinaia, se non migliaia di volte), così come durante la bolla internet. La verità è che, mentre una frazione di chi è "long", lo fa per "puro" investimento (di medio / lungo termine) ed una porzione è di speculatori, per definizione i ribassisti sono tutti speculatori che, peraltro, portano avanti le loro manovre, anche per settimane, finchè la barca va (come scrivevo qualche post fa) ovvero finchè guadagnano.
Quest'operazione è primariamente slegata dai fondamentali (l'interesse non è "riportare" ad un rapporto P/E o multipli più contenuti e coerenti ma ricevere un guadagno) e pertanto il ribassista esce solo quando non ci sono più profitti possibili, non quando i fondamentali sono in un qualche modo "congrui" al prezzo. Non a caso Banca Carige quota una singola azione a pochi millesimi e la sua capitalizzazione di borsa vale meno del valore dell'immobile della sede legale. Altro esempio? lo abbiamo visto nel 2011 quando i BOT erano andati al 6% per pochi mesi: di certo l'economia italiana ed il bilancio dello Stato non sono finiti in dissesto.
Semmai se i prezzi di borsa sono davvero molto più alti dei fondamentali, saranno gli investitori avveduti a NON comprare (poi, dai tempi della Tulipmania, la mamma degli sciocchi e l'effetto "moda" / "gregge" sugli investimenti ci saranno sempre, ma questi non sono investitori avveduti ovvero che riescono ad isolarsi dal quotidiano "rumor" dei mercati).
Already in several textbooks the statistical correlation factors between different stock indices or the quotations of different stocks are analyzed with the result that the correlation factors are of a medium or modest degree (0.3 – 0.6).
However we are considering precise statistical data, while it would be more useful to consider simpler data such as "up" and "down". Basically what interests the trader is "up, up, up" or "down, down, down" not so much that the variation is 1.5% or 1.3% especially if compared with a similar instrument (which maybe I have not in my protfolio) that is registering 0.8%
Given the stochastic nature of the market, I cannot predict if the market will go up by 0.2% more or less, and therefore, if I have a good trading model (trading system or discretionary), I am interested if the price is following the trend I’m expected and then I will close as soon as favorable (with targets, fixed or mobile, or trailing stops).
What you see in the following Investing.com image is curious.
Since 2015, in fact, gold is no longer a reverse correlated asset, but tends to follow, even more weakly, market trends. Why? because central banks have pumped liquidity around and now big investors buy everything; if there were more scarce liquidity, the investors would have rationalized the investments more, thus maintaining the initial prospectus.
And the bond market? Once bonds tended to rise when the stock market fell and vice versa. The Amundi EUR Shares 1-3 index is completely flat. Uncorrelated? not exactly. This means that practically the price of all the bonds are already towards the maturity value of 100 and therefore overpriced (except for the issuers in default / failing).
In about 5 years (ie 5 x 250 = 1250 days) the maximum gap of 50% of return (shares / gold) means an average difference on a daily basis of 0.5 / 1250 = 0.0004 or 0.04% . On a monthly basis of 0.84% (21 days).
The experiment is repeatable and does not only apply to the European market.
Now everything moves with the market and there is nothing left that can really be bought when the stock will fall.
As a corollary, the same correlation occurs between the shares and the index itself, which is the reason why, when the main index reverses, I do not buy shares in that nation's trading. Moreover if the FTSEMIB closes in negative how many shares are really in “green”? Not more than ¼ in the best days, at most 1/10 in the others, so the odds in buying shares are really against you.
It is true that by doing so I take away opportunities to earn on the best stocks, but, in practical, the protection effect on entry is greater, as I expose myself to lower positions at loss, because the index is more cyclical and less volatile than the single action, which could therefore give the typical false long input signal that I then have to close in stop loss given the strenght of the primary downward trend.
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Già in diversi libri di testo vengono analizzati i fattori statistici di correlazione tra diversi indici azionari o le quotazioni di diverse azioni col risultato che i fattori di correlazioni sono di un grado medio o modesto (0,3 – 0,6).
Tuttavia stiamo considerando dati statistici puntuali, mentre sarebbe più utile considerare dati più semplici del tipo “su” e “giù”. In fondo ciò che interessa al trader è “up,up,up” o “down, down, down” non tanto che la variazione sia di 1,5% oppure 1,3% per di più se confrontato con uno strumento similare (su cui magari non ho posizione) che sta facendo +0,8%
Data la natura stocastica del mercato, non posso prevedere che il mercato vada al rialzo di uno 0,2% in più o in meno, e pertanto, se ho un buon modello di trading (trading system o discrezionale), mi interessa che il prezzo segua l’andamento da me prospettato e poi chiuderò non appena favorevole (con target, fissi o mobili, o trailing stop).
Quello che si vede nella seguente immagine di Investing.com è curioso.
Dal 2015 di fatto l’oro non è un più un bene a correlazione inversa, ma tende a seguire, anche se più debolmente, l’andamento dei mercati. Perché? perché le banche centrali hanno pompato liquidità in giro ed ora i big investors comprano tutto; se ci fosse liquidità più scarsa gli investitori avrebbero razionalizzato di più gli investimenti, mantenendo così il prospetto iniziale.
Ed il mercato obbligazionario? Una volta le obbligazioni tendevano a salire quando il mercato azionario scendeva e viceversa. L’indice Amundi EUR Shares 1-3 è completamente flat. Decorrelato? non proprio. Questo significa che praticamente il prezzo di tutti i titoli obbligazionari sono già verso il valore maturity di 100 e pertanto sovraprezzati (salvo gli emittenti in default/dissesto).
In 5 anni circa (ovvero 5 x 250 = 1250 giorni) il divario massimo del 50% di rendimento (azioni/oro), significa una differenza media su base giornaliera di 0,5/1250 = 0,0004 ovvero dello 0,04%. Su base mensile dello 0,84% (21 giorni).
L’esperimento è ripetibile e non vale soltanto per il mercato europeo.
Ormai tutto si muove col mercato e non esiste più nulla che davvero possa essere comprato quando la Borsa stornerà.
Come corollario, La stessa correlazione capita tra le azioni e l’indice stesso, motivo per cui, quando l’indice principale storna, non compro azioni in trading di quella nazione. Del resto se il FTSEMIB chiude in negativo quante azioni sono davvero in verde? Non più di ¼ nei giorni migliori, al massimo 1/10 negli altri, quindi le probabilità nel comprare azioni sono davvero a vostro sfavore.
E’ vero che facendo così mi tolgo opportunità di guadagno sulle azioni migliori, ma sul campo l’effetto di protezione all’entrata è maggiore, in quanto mi espongo a minori posizioni in perdita, perché l’indice è più ciclico e meno volatile della singola azione che pertanto potrebbe dar luogo al tipico falso segnale di ingresso long che poi devo chiudere in stop loss con trend primario in discesa.
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La tendenza di fondo dettata da Ma20 (e limite target per rintracciamento).
Stop loss 3.5-4% (a leva 1) e target fissi 6-8% (leva1).
La tua risposta è un po’ scherzosa. Questo significa che ti servi esclusivamente dell’analisi tecnica?
Sono prima di tutto un trader che segue le tendenze del mercato e che usa un pizzico del suo istinto, il tutto corroborato da vent’anni di esperienza. Per ordine di importanza elencherei: (1) le tendenze a lungo termine, (2) il grafico attuale, e (3) pescare un buon punto per comprare e vendere. Questi sono i principî fondamentali del mio modo di operare.
Molto più in basso, al quarto posto metto le mie idee fondamentali e che, probabilmente, tutto compreso, mi sono costate un po’ di soldi.
Uno dei falsi "Miti" del Value investing è che si debba tenere come un cassettista, costruendo un pacchetto di azioni ben selezionato: di certo l'analista deve fare bene il suo lavoro, però seguendo le analisi quotidianamente che in quasi tutti gli scenari di borsa si apriranno degli spiragli con potenziale di rendimento più alti rispetto ad alcune azioni in portafoglio. Pertanto personalmente cercando di limitare il portafoglio a non più di 7-8 azioni, provo ad effettuare movimenti di compravendita in questo periodo tutte le settimane.
Salvo giornate molto particolare di borsa inoltre di limitare l'attività ad una vendita o ad un acquisto di una classe di azioni per giorno, in modo da evitare l'eccesso di trading. In fondo con questo limite potremmo operare + 200 compravendite in un anno.
L'ultimo falso mito del value investing che non renda abbastanza o comunque non produca flussi di cassa costanti, a differenza del Trading, per poter permettere un sostentamento solo con le compravendite in borsa. Basta fare un esempio in quanto se oggi acquisto un'azione con un potenziale del 40% (in quanto riferito al target price è per default correlato ai 12 mesi, ma questo non significa che l'azione si apprezzi ulteriormente conseguente aumento del guadagno) equivale a un rendimento mensile di poco più del 3%, che sembra poco, ma difficilmente molti trader riescono a passare, senza utilizzare strumenti a leva o derivati.